Descrizione
Questo bracciale tribale in bronzo massiccio proviene dal popolo Arussi (o Arsi), appartenente al vasto gruppo Oromo dell’Etiopia centrale. Forgiato artigianalmente e finemente inciso a mano, presenta motivi geometrici ricorrenti — cerchi concentrici, linee parallele e trame incrociate — che richiamano simboli di protezione e fertilità tipici dell’iconografia orafa arussa.
L’oggetto, pesante e di forma semiaperta, testimonia la maestria dei metallurgi locali che, attraverso la tecnica della fusione a cera persa, ottenevano forme armoniose e perfettamente bilanciate. I decori incisi avevano anche un valore identitario: in molte comunità Oromo, i motivi variavano in base al clan di appartenenza e venivano tramandati come segni distintivi.
Oltre al suo valore estetico, il bracciale aveva una funzione economica e sociale. Spesso rappresentava una riserva di ricchezza, utilizzata come dono cerimoniale, dote o “valuta di prestigio” nelle transazioni tra famiglie. La patina calda del bronzo e l’usura visibile indicano un uso rituale o quotidiano prolungato, risalente probabilmente alla prima metà del XX secolo.
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I cerchi incisi (siqqee) rappresentano spesso il ciclo vitale e la continuità della stirpe.
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In alcune zone dell’altopiano etiopico, il bracciale veniva indossato durante le danze nuziali o le cerimonie di iniziazione maschile.
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Il bronzo era considerato un metallo “vivo”: il suo colore mutevole nel tempo simboleggiava l’equilibrio tra forza e trasformazione.
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Oggetti di questo tipo, per il loro peso e valore, venivano conservati come beni familiari e raramente ceduti al di fuori del clan.
diametro interno cm 6







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