Icona mariana con Santi locali – Gondar – Etiopia

850.00

Icona da viaggio  

Materiale legno (cm 22,2 x cm 25)

Riferimento storico  XIX° – XX° secolo

Provenienza Etiopia (da collezione privata)

Dimesioni:
Altezza 23 cm
Lunghezza 14 cm
Larghezza 3 cm
Apertura 6 cm

1 disponibili

Categoria:

Descrizione

Questa icona  con colori vividi e i dettagli decorativi richiamano il repertorio della scuola di Gondar, nota per la sua capacità di combinare sacralità e arte. Lo sfondo enfatizza la centralità della scena, con elementi che bilanciano la composizione visiva.

 

Icona Mariana Etiopica: Madre e Figlio tra Sacralità e Simbolismo (FRONTE)

Descrizione Generale:
L’icona rappresenta la Vergine Maria con il Bambino Gesù al centro, circondati da angeli in una composizione che trasmette sacralità e protezione divina. Questa opera si colloca stilisticamente nella tradizione artistica della scuola di Gondar, una delle più prestigiose dell’Etiopia.

La Vergine Maria:

  • Maria indossa un manto scuro decorato, simbolo di protezione e maternità. Il velo bianco che scende su entrambi i lati del suo volto richiama la purezza e la grazia divina.
  • Nella mano sinistra tiene un fazzoletto bianco ornato da una striscia rossa, elemento che potrebbe simboleggiare la sua partecipazione al sacrificio di Cristo.

Il Bambino Gesù:

  • Gesù è raffigurato con un libro bianco nella mano sinistra, a sottolineare il suo ruolo come portatore della Parola di Dio.
  • La mano destra è sollevata in un gesto di benedizione, ma in parte celata nelle pieghe del manto della Vergine, un richiamo alla loro connessione profonda.

Angeli Custodi:

  • Ai lati della scena principale si trovano due angeli, con le ali spiegate e sguardi sereni, che sembrano vegliare su Maria e Gesù, simboli di protezione e guida divina.

 

Descrizione  dell’Icona Etiopica: Santi e Simbolismo (RETRO)

Sul retro di questa iconica opera etiopica sono rappresentati due santi, simboli di devozione e spiritualità della tradizione religiosa etiope.

  1. Abuna ‘Ewostatewos: Identificato da un’iscrizione visibile, si distingue per la barba nera. Questo santo, noto per il suo ruolo nella diffusione del monachesimo etiope, porta con sé un senso di autorità spirituale.
  2. Abuna Takla Haymanot: Raffigurato con una barba grigia, è riconoscibile grazie alla didascalia (anche se non completamente leggibile). Considerato uno dei santi più venerati in Etiopia, porta una croce come simbolo della sua profonda fede cristiana.

Entrambi i santi indossano grandi turbanti colorati ornati con un anello e portano croci, rappresentazioni della loro missione divina.

Sfondo e Dettagli Iconografici:

  • Lo sfondo è diviso verticalmente: verde a sinistra e rosso a destra, due colori ricchi di significato nella cultura etiope, spesso associati alla vita e alla fede.
  • La parte interna dell’icona mostra la figura di Abuna Gabra Manfas Qeddus, con le mani alzate in preghiera. La veste bianca e i capelli simbolici enfatizzano la sua purezza, mentre il scapolare decorato da una croce testimonia la sua santità.

Simbolismo dei Leoni:

  • I leoni accanto al santo evocano la sua vicinanza a tutte le creature selvagge e il suo ruolo di protettore della natura. La peculiarità dei leoni, i cui musi ricordano volti umani, sottolinea il legame spirituale tra uomo e natura.

Descrizione Generale:
Questa affascinante icona etiopica raffigura alcuni dei santi più venerati della tradizione religiosa etiope, strettamente legata alla spiritualità aksumita. I personaggi raffigurati sono riconoscibili per i loro attributi e dettagli stilistici unici.

I Santi Raffigurati in basso sono i Santi siriani indicati come quelli che portarono in Etiopia il Cristianesimo nel III° Sec.:

  1. Abuna Takla Haymanot:
    • Distinguibile dalla barba grigia, è raffigurato con un turbante tradizionale. È uno dei santi più venerati nella Chiesa Ortodossa Etiope, noto per il suo profondo ascetismo e i miracoli attribuiti a lui.
  2. Abuna ‘Ewostatewos:
    • Riconoscibile dalla barba nera e arrotondata, è raffigurato con il caratteristico turbante. È famoso per aver difeso le tradizioni liturgiche etiopi contro le influenze straniere.
  3. Abba Garimā (noto anche come Yeshaq):
    • Uno dei Nove Santi Siriani, monaci di origine straniera che giunsero in Etiopia nel V-VI secolo, contribuendo alla diffusione del cristianesimo e alla fondazione del monachesimo etiope.
  4. Abuna Gabra Manfas Qeddus:
    • Raffigurato con le mani incrociate sul petto, è associato alla protezione divina e alla vicinanza con tutte le creature viventi, spesso rappresentate simbolicamente con leoni.

Dettagli Iconografici:

  • I Nimbi: I nimbi dell’Arcangelo Michele presentano linee rosse lungo i bordi, un dettaglio distintivo della tradizione artistica etiope.
  • I Turbanti: I santi con turbanti non sono dotati di nimbi, un elemento che rispecchia la scelta stilistica degli artisti etiopi quando raffiguravano figure con copricapi.

Questa icona presenta siboli distintivi dell’arte di Gondar del XVII° Sec. Probabibilmente è una riedizione della scuola del tempo ma raffinatezza e disegno sono tipici della scuola stessa.

Quest non è solo un’opera d’arte sacra, ma un pezzo storico che riflette la devozione e la tradizione religiosa etiopica. Perfetta per gli appassionati di iconografia e cultura africana, offre una testimonianza unica della spiritualità e dell’arte della regione.

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